image_pdfimage_print

Beh, certo, si capisce, che altro ci si poteva aspettare? Da una cosa poi che ti arriva tutt’un botto tra capo e collo senza che nessuno ti avesse detto niente. Che per giunta riguarda tutti allo stesso modo, manco a dire che c’è qualche differenza. Perché se fosse stato il caso di una guerra mondiale innanzi tutto ci stava. Nel senso che era pure il suo tempo, anzi la si aspettava da parecchio. Inoltre il mondo si sarebbe spaccato almeno in due parti se non in più. Così si poteva decidere da che parte stare e prendersela con quelli che stavano dall’altra parte. Ma in questo modo no. Al massimo puoi rosicare se a un altro paese è andata meglio o è stato più bravo a cavarsela. Oppure puoi roderti perché non ti danno una mano e pensano solo a loro stessi. Però non è che ci sono i cattivi usurpatori da una parte e i buoni liberatori dall’altra. Perché sarebbe tutto più facile. Invece no, uno dopo l’altro siamo stati spazzati via da uno tsunami che si è levato dalla Cina e ha fatto il giro del mondo in contro rotazione. E mica ci è servito guardare cosa succedeva a quello che veniva prima. Anzi l’ultimo della sequenza si è preso pure la botta più grossa. Per poi fare tutti la stessa cosa. Perché la pandemia appiattisce, uniforma, omologa, azzerando tutte le strategie alternative. Ci credo che alla fine non sappiamo con chi prendercela. Non solo abbiamo copiato le stesse azioni gli uni dagli altri, ma pure gli stessi errori. Solo che è difficile incassare una botta del genere senza incazzarti col mondo. Che poi è pure lui sotto la stessa botta. Per cui per forza devi pensare a qualcos’altro. E lo capisco, sfido chiunque a starsene zitto e buono con i morti da una parte, le restrizioni dall’altra, i contagi dappertutto, l’estate che incalza, i capelli che crescono, i figli che urlano, il coniuge che non si regge, il lavoro che manca, i soldi che finiscono… andrebbe al manicomio chiunque! Soprattutto perché non si sa con chi sfogarsi. E quando le cose non si sanno, le si inventano. È naturale. Per farsene una ragione bisogna pure attaccarsi a qualcosa. Mica basta la scusa del pangolino o peggio ancora del pipistrello! Ma non basta manco la scusa della provetta rovinata in terra! Un pandemonio del genere vuoi che sia scappato per un errore o per una svista? Ma siamo seri. Per me ci stanno di mezzo proprio tutti. Io manderei alla sbarra il mondo. Così non si rischia di fare torto a nessuno. Perché prendersela solo con i cinesi o con gli americani? Perché solo con gli scienziati o con i farmacisti? Perché solo con i governatori o con i burocrati? Questo è razzismo allo stato puro! Ci hanno fregato su tutta la linea e noi facciamo discriminazioni? Infatti non capisco quelli che si fissano soltanto su certe idee. Come il fatto che ci vogliono imbottire di metalli pesanti con i vaccini. Oppure che ci vogliono sottrarre la privacy con i controlli a distanza. Oppure che intendono pregiudicare per sempre le nostre libertà personali. Oppure che mirano a costruire uno Stato terrorista per tenerci soggiogati. Cos’è questa insistenza solo su uno o due di questi punti? Per tacere poi di tanti altri che vengono immeritatamente trascurati! Perché solo in pochi hanno avuto il coraggio di dire che tutta questa pandemia è una colossale montatura per tenere in scacco il mondo! E solo in pochi hanno avuto il coraggio di smentire tutto ciò che si dice affermando l’esatto contrario! E soprattutto solo in pochi hanno davvero le palle per dichiarare qual è la verità delle cose senza doverla dimostrare! Per cui non capisco proprio tutta questa cecità, questa fossilizzazione, questa mancanza di visione olistica della colpa universale, dell’attacco globale, della persecuzione planetaria. Il problema di oggi è che ognuno si attacca a qualcosa. Siccome non ce la può fare da solo a svoltare qualche settimana in quarantena, a gestire delle limitazioni eccezionali, a comprendere delle strategie graduali, ad accettare soprattutto l’ignoto e l’imponderabile, allora si fissa su qualche povero capro malcapitato. Con una miopia intollerabile per un mondo interconnesso e correlato. Per cui davvero: occorre pensare in grande, non prendersela con chi ti fa uscire di casa dopo due mesi solo per vedere la nonna e non l’amante. È gretto, è provinciale. Oppure con chi non ti dà scansioni certe, sicure, comprovate, appaganti per le proprie aspettative ed esigenze. È indelicato, è inopportuno. Non attacchiamoci a questi dettagli, quando ne va dell’intero destino terrestre! Cerchiamo di essere all’altezza di questa pandemia e unifichiamo tutti i nostri disegni in un’unica grande interpretazione cosmica. Solo così ci salveremo. Solidali, compatti, integrati contro un unico, grande, assoluto nemico. La pandemia per fortuna dura tanto, tutti insieme riusciremo a capire chi sarà.

 

Share This