image_pdfimage_print

Propaganda bellica. La terza Erinni

La propaganda, finora, io l’avevo letta solo sui libri di scuola. Sì, quella che si studia nei manuali di storia quando parlano di guerre, ad esempio, di come si manipolavano le informazioni per esercitare pressioni su stati d’animo e opinioni. Facendo ricorso alla paura, all’autorità, al senso di appartenenza, screditando avversari e colpevolizzando innocenti, ostentando banalità, vaghezze, operando semplificazioni, sfruttando stereotipi e slogan, additando sempre un capro espiatorio.
Non che esistesse solo la propaganda bellica, s’intende, se vogliamo risalire proprio indietro la troviamo già nella Bibbia, poi nell’Eneide, ancora nel Medioevo durante le Crociate, per non dire durante la Controriforma per contrastare il Protestantesimo.
Pare che anche la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America sia un capolavoro di propaganda nazionale, ma altrettanto Karl Marx nel Capitale non c’è andato leggero in termini di declinazioni propagandistiche del proprio pensiero.
Insomma c’è stata una propaganda religiosa, culturale, filosofica, politica, economica, persino letteraria, essendo un fenomeno squisitamente comunicativo. Certo l’apoteosi l’ha raggiunta durante i totalitarismi e i loro catastrofici conflitti… i cui spasimi pensavo si fossero estinti con l’ultima guerra mondiale.
E invece no. Avevo sottovalutato l’evoluzione tecnologica della comunicazione massmediale. E soprattutto la ridondanza cosmica delle piattaforme connettive. Tanto da manifestarsi un fenomeno inedito nella storia umana: non una, ma più propagande degne della terza guerra mondiale… senza però la terza guerra mondiale!
Non che le propagande si riescano a tollerare meglio se associate alla fine del mondo, ma risultano davvero insopportabili, per non dire farsesche, se questa fine la danno per acquisita quando ancora non c’è. E già una guerra nel cuore dell’Europa a XXI secolo bell’avviato è qualcosa di indicibile, se poi si esercitano violenze propagandistiche da conflitto atomico globale è ancora più inaccettabile.
Putin minaccia che la risposta della Russia a eventuali contrattacchi alla sua “operazione speciale” porterà a conseguenze che non si sono mai viste nella Storia. Biden dichiara che strozzerà l’accesso della Russia alla tecnologia, stroncherà il suo apparato industriale e spezzerà la sua capacità di competere. Zelensky afferma che la terza guerra mondiale è già in atto e se non fanno la no fly zone sull’Ucraina e non la sommergono di armi non ci sarà scampo per nessuno.
Minacce sentenziose, dichiarazioni spropositate, anatemi marchiani, parole più violente delle stesse armi di sterminio che nella loro ipertrofica prosopopea appaiono persino stucchevoli. Direi che se proprio hanno un valore è che nell’ostentare un apparato da belligeranza termonucleare alla fine la esorcizzano.
Pensavo che con il rilancio delle teorie del complotto avessimo toccato il fondo. Le scie chimiche degli aerei che liberano sostanze misteriose per inquinare il pianeta, la frode lunare di uno sbarco messo in scena per millantare primati planetari, l’attacco alle Torri Gemelle organizzato dalla Cia per invadere l’Afghanistan sono ormai antichi deliri soppiantati da una nuova generazione di complotti molto più folkloristici.
Con la pandemia ormai si sono aperti scenari vertiginosi: virus scappati dai laboratori, tecnologie distruttive per gli anticorpi, guerre pandemiche per il dominio del mondo, vaccini manipolati per alterare il genoma. Deliri floridi ai quali neanche la guerra attuale si è saputa sottrarre: da Biden che ha spinto Zelenski a farsi attaccare per rinforzare la presenza della Nato in Europa, a Putin che nel suo grande disegno pan russo ha deciso di spingersi fino a occupare Lisbona.
Certo anche il negazionismo non è stato da meno. Non dico quello storico, come la negazione dell’Olocausto o di altri genocidi, dall’ucraino, all’armeno, fino all’assiro. Ma quelli più attuali come la negazione del cambiamento climatico o peggio della pandemia da Covid 19, con tutto lo sfinimento paranoico, ossessivo, pretestuoso, strumentale dei No Mask, No Vax, No Pass: paladini visionari di libertà irriducibili concepite per individui monadici, avulsi da qualsiasi dimensione collettiva.
Ma la punta di diamante delle narrazioni mistificanti l’ha raggiunta solo la guerra tra propagande (più che la propaganda di guerra), l’escalation di maledizioni incrociate, il gioco di anatemi al rialzo… fuori scala e fuori senno. Quella è davvero la terza Erinni.
Non Aletto, l’indicibile, colei che non riposa e non dà requie, che castiga i peccati morali come la collera, l’accidia, la superbia. Non Tisifone, guardiana dei cancelli del Tartaro, che castiga i delitti di assassinio come il parricidio, il fratricidio, il matricidio. Ma Megera, la strega, preposta all’invidia e alla gelosia, che induce a commettere delitti come l’infedeltà coniugale.
Quella non è fustigatrice come le altre due, ma istigatrice, non punisce ma incita, non mortifica ma spinge alla perdizione. Se poi arriva a ruota dopo complotti e negazioni suggella definitivamente la catastrofe.

Share This