Il luogo del delitto – Elba

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Il luogo del delitto – Isola d’Elba

Si può ben dire che l’Elba sia un’isola perfetta. Non è tanto grande come quelle che rappresentano un’intera regione, in cui non sembra nemmeno di essere circondati dal mare. E non è tanto piccola come quelle che costituiscono un ammasso di scogli, in cui non sembra nemmeno di stare su una terra isolata.

Ha piuttosto quella dimensione ideale che la rende un’isola avvolta dall’acqua e insieme articolata al suo interno, una terra emersa che si può circumnavigare in un giorno, ma in cui non basterebbe una vita per conoscerne tutti gli anfratti.

Una sequenza frastagliata di golfi e punte, insenature e promontori che circondano paesi e colline, boschi e vette, la più alta di esse sopra i mille metri. Un territorio così estremo che tra il Nord ventoso e il Sud soleggiato cambia l’attitudine di vita, e tra l’est affacciato al continente e l’ovest rivolto alla Corsica cambia la concezione del mondo.

Un luogo senz’altro perfetto per navigarvi intorno, per perlustrare i fondali, per fare escursioni in montagna, per visitare i villaggi, per ammirare gli scenari, per trovarvi ristoro dalla fatica del vivere. E nondimeno per immortalare paesaggi leggendari con atti estremi come quello sommo di sottrarre la vita a qualcuno.

Perché non c’è nulla di meglio di un paradiso accogliente per farne un memorabile inferno. E dimostrare come un’isola può diventare molto più tentacolare di una città, molto più pericolosa di un quartiere sordido, molto più intrigante di un paesaggio montano.

Così l’Elba è un’isola perfetta anche perché è colma di insidie, di misteri, di enigmi che la rendono un ideale teatro del crimine, lungo la costa come in mezzo alla macchia, in cima a un precipizio come nel piano di un fondale.

Non c’è metropoli, non c’è montagna che possa offrire così tanti luoghi ideali per uccidere le persone più impensate, nei modi più diversi, per le ragioni più disparate. E l’amore estremo per quest’isola non mi poteva far scappare un’occasione così ghiotta.

 

Rassegna stampa

“Protagoniste del romanzo sono Anna Tesei, dal cognome che ricorda il noto eroe campese, e la sua amica d’infanzia Emma Lamon, celebre autrice di gialli. Sull’isola accadono omicidi a ripetizione…”
Il Tirreno – 09/08/2020

“Il commissario Anna Tesei […] dovrà tornare a rigettarsi nei misteri isolani per riuscire a venire a capo di quei misteri.”
Il Tirreno – 18/08/2020

“Il libro è ambientato all’Elba che diventa teatro di crimini misteriosi…”
La Nazione – 18/08/2020

“Al premio Strega un libro ambientato all’Elba.”
Qui News Elba
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“Brillante, avvincente, raffinato, ricco di livelli di lettura e chiavi d’interpretazione, il riuscito romanzo, che trascende il genere e si ammanta di una veste universale, vede per protagonista la commissaria Anna Tesei.”
Convenzionali, Gabriele Ottaviani
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“C’è un vero e proprio senso di sospensione durante tutto il corso della lettura che porterà ad un epilogo vero e proprio solo a sei pagine dalla fine. Prima di queste infatti sarà praticamente impossibile dedurre chi sia il colpevole.
La scrittrice è stata abile nel tenere la trama sfuggente.”
Carezze di carta
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“È un giallo che ti trascina nel mistero di tante morti con scenari sempre diversi e ti affascina parlando di un’isola meravigliosa di cui svela i luoghi più nascosti.”
Risvolti di copertina
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“In breve: Scacco all’isola è un giallo bellissimo, che racchiude al suo interno la bellezza della natura, la rabbia omicida, i pensieri più profondi di una persona in difficoltà.”
Il Villaggio degli Hobby
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“Leggetelo, perché non sono solo delitti, e quindi un giallo, ma è un intreccio di vite e di storie che merita di essere letto.”
Teloconsigliose
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“Alessandra Fagioli riesce a portarti a spasso per l’isola e dietro una o le altre teorie investigative tutte decisamente plausibili, per poi farti arrivare al gran finale in cui rivedi le pagine lette sotto una prospettiva diversa.”
I gufi narranti
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I gufi narranti, Sandra Pauletto intervista l’autrice
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“Un giallo piacevole e ricco di idee e di invenzioni, scritto benissimo, sostenuto da una conoscenza non banale della psicologia umana, dei meccanismi narrativi e delle infinite bellezze storiche e artistiche del nostro Paese. Un vero e proprio compagno di viaggio che sa colpire l’immaginazione del lettore ed aprire nuovi e insospettati orizzonti.”
Prisma, Gianni Maritati

Intervista di storygenius
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