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L’interno del salotto di un’abitazione in un quartiere popolare di periferia. Un uomo è seduto in pigiama sul divano a leggere un giornale. Una donna è distesa su un tappetino poco distante a fare stretching. L’arredamento è essenziale, su un lato un tavolo da pranzo con delle sedie, sulla parete in fondo una libreria con più soprammobili che libri, sul lato opposto una parete che divide la sala dalla camera da letto.
– Te lo ricordi la guerra serbo-croata?
Lei si ferma e si mette seduta sul tappeto.
– Senti, già la situazione è difficile, ora cosa c’entra la guerra serbo-croata?
– No, dico. A un certo punto nemmeno gli avversari sapevano più com’era iniziato il conflitto. Ognuno dava la colpa all’altro di averlo iniziato per primo.
– E allora? Non mi sembra che questo abbia fatto una grande differenza.
– No. Però è sempre importante sapere chi ha iniziato per primo. Anche in questo
caso.
– Quale caso?
– Come quale caso? Il nostro!
– Vuoi dire chi ha avuto per primo l’idea di sposarci?
– Non fare la spiritosa. Questa è una cosa seria. Bisogna capire da dove è partito il
tutto.
– Ma dalla Cina, si sa. Tanto da lì parte sempre ogni infezione. Infatti circa ogni decina d’anni devono rompere i coglioni al mondo.
– Ma… non sempre parte tutto dalla Cina. L’influenza suina è partita dal Messico,
ad esempio.
– Già, l’eccezione che conferma la regola. Se è per questo ce la siamo presa pure con quei poveri crucchi per aver trasmesso il virus in Italia.
– Ma il punto è capire quale animale ha trasmesso il virus all’uomo. Ne hanno fatte tante di ipotesi. Quella più curiosa sembra che sia stato proprio il pangolino.
– No, senti, il pangolino proprio no!
– Perché no?
– Perché non mi sembra l’animale adatto per scatenare una pandemia del genere! È tutto corazzato di squame, si appallottola come un riccio ed emette pure acidi puzzolenti che lo fanno assomigliare più alle donnole o alle moffette!
– E solo per questo non potrebbe essere virulento?
– No, anche perché sono carucci e fanno tanta tenerezza.
– A beh, allora… peccato che la loro carne sia una prelibatezza per la cucina asiatica e le loro scaglie prodigiose per la medicina cinese.
– Ma che giornali leggi? Guarda che il pangolino è già stato superato da ben altre ipotesi!
– Va bene, va bene, chi te lo tocca il tuo pangolino!
– Prima sembrava che fosse partito tutto da un serpente, poi ormai l’animale più accreditato sembra essere il pipistrello…
– Solo perché è brutto e fa senso?
– Per i cinesi a quanto pare no, visto che ne fanno commercio anche nei mercati rionali.
– Comunque, se ti può consolare, pare che ora vogliano abolire il consumo di tutti gli animali selvatici.
Lei si alza dal tappetino e lo arrotola.
– E meno male, si sono decisi finalmente! Peccato che il virus intanto sia arrivato ai quattro capi del mondo.
– Beh, almeno non ci sarà una prossima volta…
– Senz’altro, anche perché se continua di questo passo mancherà la catena di trasmissione… Su andiamo a letto ora.
Lui esita un po’ sul divano.
– Ma che ci andiamo a fare, ormai non si può nemmeno più fare all’amore.
– Beh, tecnicamente si potrebbe. Sperma e mestruo non trasmettono il virus.
Lui si volta verso di lei con un lampo negli occhi.
– Allora magari.. potremmo anche un po’ darci sotto… che dici?
– No, perché solo sesso senza baci o umori mi fa tanto prostituta.
Lui si lascia andare sul divano, poi si alza a fatica.
– Ti stai proprio imbolsendo, sai? Se non fai un po’ di ginnastica come me diventerai flaccido.
– Detesto la ginnastica. Saprei io come tenermi in forma anche restando a letto…
– Dai su, che un altro giorno di arresto domiciliare è passato.
Entrambi passano nell’altra stanza e si mettono sotto le coperte.
– Allora buonanotte caro, io spengo subito la luce perché sono sfinita.
– Ma io non ho ancora sonno…
– Certo, non alzi mai le chiappe dal divano!
– No, è che ho troppi pensieri…
– Dai, tranquillo, andrà tutto bene.
– Vabbe’, se lo dici tu, andrà tutto bene.
Buio e silenzio totale per qualche minuto. Lei immobile come un sasso. Lui si rigira più volte sotto le coperte.
– Comunque non ci sono pubblicazioni internazionali.
Lei si volta assonnata verso di lui.
– Che cosa?
– No dico, non c’è nessuna letteratura scientifica.
– Ma di che parli?
– Beh… era solo una notazione a margine.
Lei accende la luce e si mette seduta sul letto.
– Ma ora che ti prende?
– Non lo so… forse è solo un mio vago pensiero…
– Ovvero?
– …..
– …..
– Ecco, volevo dire che…
– Che?
– Non c’è ancora nessuna attestazione accreditata a livello mondiale…
– Ma di che cosa???
– …..
– …..
– Che non sia stato il pangolino.

 

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